VARIAZIONI DEL CONTENUTO DI SILICIO NEI TESSUTI
Constatato l’attuale problema rappresentato da uno scarso apporto di silicio nella nostra alimentazione, i livelli di questo elemento nell’organismo possono variare a seconda delle cause.
SECONDO IL SESSO
Gohk y School ( citati da desmonty 1988 ), osservarono un 35% meno di silicio nel tessuto muscolare delle donne rispetto agli uomini. Charnot y Perez osservarono il contrario nei topi: le femmine adulte hanno un tasso più elevato rispetto ai maschi.
SECONDO L’ETÀ
Monclaux, Murray e Loeper hanno segnalato un calo generale dei livelli di silicio nel corpo nel corso dell’invecchiamento. Nell’uomo furono da Loeper esaminati aorte normali e con patologie estratte durante diverse autopsie da soggetti di tutte le età compresi bambini e bebè. Si riscontrarono tassi di silicio 4 volte più alti nei bambini che nelle persone di età adulta.
Questa diminuzione inizia ai 10 anni, essendo più accentuata a partire dai 35-40 anni . Così per esempio il tasso di silicio nei tessuti diminuisce un 30%; nel timo accade lo stesso secondo Murray. James Duke (1998) segnala che con l’età e l’abbassamento degli estrogeni diminuisce l’assorbimento del silicio il quale a sua volta determina la tendenza a descalcificarsi ciò che accade effettivamente durante la menopausa.
Con l’età diminuisce l’assorbimento intestinale del silicio. (Desmonty 1988).
SECONDO IL TIPO DI TESSUTO
Nel 1966 l’investigatore Loeper attesta il risultato dei tassi di silicio presrenti nei differenti tessuti di ratti, conigli e esseri umani, constatando che gli organi ricchi di tessuti congiuntivi e elastici contengono molto più silicio che il resto degli altri organi.
IN DISTINTE PATOLOGIE
Patologie osee: innanzitutto dobbiamo sottolineare che all’inizio dei processi di demineralizzazione il tasso di silicio è il primo che diminuisce drasticamente: fino a un 50% mentre il calcio e lo zinco diminuiscono da un 5% a un 8%. (Desmonty 1988). In diverse patologie ossee si è constatato una perdita progressiva di silicio da parte delle ossa: osteosarcoma, tubercolosi ossea, osteomalacia.
Tubercolosi: si produce una perdita accelerata del silicio contenuto nell’organismo, perciò, in questi casi si condussero diverse terapie a base di silicio; già agli albori del XX sec.
Cancro: ha constatato una diminuzione significativa del tasso di silicio nei tessuti connettivi.
Aterosclerosi: Loeper y Golan studiarono la relazione tra il tasso di silicio nel tessuto aortico e l’aterosclerosi, constatando che tutte le infiltrazioni lipidiche, causano una diminuzione di silicio nelle pareti arteriali.
D’altra parte, uno studio eseguito dalla Dott.ssa Desmonty in 72 persone maggiori di 61 anni, hanno dimostrato che nelle arterie affette da aterosclerosi, il tasso di silicio è 14 volte inferiore a quello che si può riscontrare nelle arterie esenti da ateroma. Questo deficit affetta soprattutto gli strati chiamati intimi e medi. Il silicio conferisce alle arterie la loro naturale flessibilità ( Desmonty 1988 ). Ed è uno degli elementi costanti nella struttura sana delle pareti vascolari.